Due sono le condizioni che identificano chi mangia male:
a) peso forma non corretto
b) glicemia alta
A queste occorrerebbe aggiungere anche le altre due condizioni:
c) trigliceridi alti
d) indice di rischio cardiovascolare (colesterolo totale/colesterolo buono HDL) superiore a 5.
In realtà la pratica dimostra che se si fa sport in modo serio e non sono verificati i punti a) e b), è praticamente impossibile (cioè qualunque schifezza si mangi) ricadere in c) e d). Questo è un concetto molto importante che sfugge a buona parte della classe medica.
ERRORE MADORNALE – “Lei deve mangiare meno grassi, niente uova ecc. ecc.”.
POSIZIONE CORRETTA – “Lei deve seguire un regime ipocalorico, dimagrire di x kg e fare sport”.
Venendo ai due punti incriminati, per il primo rimandiamo all’articolo Peso e corsa, mentre per il secondo è ovviamente importante che il soggetto abbia una ripartizione dei macronutrienti corretta. Per una trattazione completa rimandiamo alla dieta italiana (teoria). Qui basti dire che si può parlare di tre condizioni, sedentario, sportivo e supersportivo. Ovviamente si tratta di condizioni difficili da codificare* se non si considera la fattispecie. Per questo la regola 14 della dieta italiana lascia una certa libertà:
(14) La ripartizione giornaliera ideale – Carboidrati: minimo 45%, Proteine: minimo 15%, Grassi: minimo 25%. Il restante 15% deve essere personalizzato in base al grado di sedentarietà del soggetto.
0 commenti:
Posta un commento