La sazietà è un concetto molto importante perché ogni dieta non può prescindere dalla capacità di combinare i cibi in maniera tale da evitare il più possibile lo stimolo della fame. Molte diete teoriche falliscono proprio perché sono irrealizzabili dal punto di vista della sazietà o dell’appetibilità dei cibi. Lo studio di questi due aspetti dovrebbe essere tanto importante quanto lo studio calorico o quanto la ripartizione dei macronutrienti nella dieta.
L’indice di sazietà, IS, è un parametro che misura il senso di sazietà a breve termine (entro due ore) tramite l’assunzione di una quota isocalorica standard di 1000 kJ del cibo in questione (equivalenti di 240 kcal circa).
Questa la definizione ufficiale che però sottintende un grossolano errore: prescinde dal peso del soggetto. 240 kcal di un alimento possono essere molto sazianti per una donna di 45 kg, mentre lo sono certamente di meno per un uomo alto 190 cm e pesante 100 kg.In altri termini, se il soggetto pesa 45 kg assumerà 225 kcal, se pesa 100 kg assumerà ben 500 kcal del cibo sotto esame.
L’indice di sazietà è importante perché una dieta composta da alimenti ad alto IS porterebbe ad essere più sazi e a ridurre l’introito calorico quotidiano.
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